L’Atletico Madrid non porgerà il proprio tributo agli avversari, freschi campioni di Spagna. Simeone: “Noi rispettiamo molto il Real, ma ancor di più la nostra gente, chi sta con noi sempre”
@filippomricci
Le vittorie sostengono a parlare meglio, senz’altro. Ma questo risorgimento che sta vivendo Carlo Ancelotti al Real Madrid è degno di nota, e viene riflesso dalle parole del tecnico emiliano. Oggi Carlo ha presentato il derby con l’Atletico di domani. Irrilevante per i nuovi campioni della Liga, deciso per i campioni uscenti, che rischiano di perdere anche la champions.
NIENTE ‘PASILLO’
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E avvelenato dalla domanda ‘pasillo’, la guardia d’onore che qui si è sempre fatta, che era un gesto di rispetto e che purtroppo è stato trasformato in umiliazione, perché non viene più offerto ma imposto. Alla domanda Carlo ha sbuffato, cosciente del pericolo della sua risposta: “Noi italiani non siamo abituati a questo tipo di cose. Ognuno deve fare ciò che vuole e sente, noi rispetteremo ogni decisione dell’Atletico. Perché è un club vicino e amico e che rispettiamo molto così come i suoi giocatori, i suoi tifosi, il suo allenatore. Se fanno il ‘pasillo’ bene, altrimenti bene lo stesso: rispettiamo la loro decisione”. No, non si farà: “Noi rispettiamo molto il Real Madrid ma ancor di più la nostra gente, chi sta con noi sempre” ha detto Simeone.
SECONDA GIOVINEZZA
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“Si, è giusto dire che sto vivendo una seconda giovinezza. Io sono sempre stato bene, anche a Napoli anche se la gente pensa il contrario, o all’Everton. Era un momento delicato ma siamo entrati tra i primi 10, che per il club era un successo. Tornare qui è stato bellissimo, e siamo in una lunghissima luna di miele. L’avevo citata a dicembre, e non è ancora finita… è una luna di miele molto lunga”.
STADIONE MIGLIORE
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“Effettivamente non mi sono mai trovato in una situazione del genere, quando ho vinto un campionato non ero in finale di champions e viceversa. Però bisogna completare questa stagione vincendo il 28 maggio a Parigi. Ci proveremo, e allora si che questa diventerà la mia miglior stagione in panchina”.
IL FUTURO
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“Ho detto che se tutto va bene mi fermo qui fino ai 70 anni, ma potrei dire 80, perché no, ovvero fino a che non impazzirò completamente. Il punto è che nella vita mi sono divertito tanto e ora sono tornato in quello che è il miglior club del mondo, il più grande. Difficile proseguire dopo, difficile trovare una squadra a quest’altezza nel calcio mondiale. Si, penso che il Madrid sia insuperabile, non c’è squadra più grande di questa e chiusa qui la mia lunga carriera voglia dire di farlo nel migliore dei modi. E poi ho tante cose da fare. Il tifoso, il nonno, il marito. No, scusate, cambiamo l’ordine: il marito, il nonno, il tifoso”, e giù a ridere, magari pensando a sua moglie Marianne ea ciò che poteva dire del primo ordine di priorità.
IL FIGLIO
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Anche qui Carlo fa un cambio. “E il mio assistente ed è un figlio. No, scusate, è la mia figura ed è un assistente. Ha imparato tanto e ha dimostrato che è con me non perché è mio figlio ma perché ha delle qualità. E umile, serio, professionale, controlla ogni minimo dettaglio. Nel mio staff ci sono diversi giovani, e portano entusiasmo, idea, cose nuove per prepare le partite, fattori che mi aiutano tanto nel controllare e gestire tanto la rosa come ciò che succede durante la gara”.
GRUPPO IL
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“Per me la prima qualità, evitando riferimenti a domande tecniche e tattiche, è l’umiltà. Qui non ci sono persone arroganti. C’è gente che ha un suo ego, che non è un difetto ma una qualità che ritengo importante perché aiuta ad essere ambiziosi, ma sono tutti umili. Nessuno pensa di essere più importante degli altri, e allo stesso modo tra quelli che hanno meno spazio nessuno pensa di essere meno importante dei compagni. L’umiltà perva qualcosade la quotidianità, e poi c’è il peso di questa maglia, che conta tanto: chi indossa questa camiseta sente di speciale”.
SE STESSO
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Gli descrivere dirsi e Carlo ride: “Un uomo… Non è facile parlare di sé. Diciamo un tipo tranquillo a cui piace ciò che fa, che si godde la sua professione e non è ossessionato dal calcio. Questo sport è la mia passione primaria, ma non voglio che diventi un’ossessione, perché ho la fortuna di lavorare in un mondo che mi piace”.
7 maggio 2022 (modificato al 7 maggio 2022 | 23:43)
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